
Il te e un aspetto molto importante della cultura cinese infatti secondo quest’ultima il tè e come una porta per rafforzare lo spirito e la saggezza delle persone garantendo cosi un migliore relazionarsi gli uni con gli altri. Il tè cinese vanta una storia di oltre 4000 anni. Fu Yan Di, uno dei tre sovrani mitologici della Cina antica, a scoprire le fenomenali caratteristiche di questo prodotto. La leggenda narra che egli fosse interessato a conoscere le proprietà mediche di piante ed erbe e che, per raggiungere questo scopo, fosse solito ingerirne di ogni specie. Un giorno, durante la sua ricerca, inghiottì una pianta velenosa. Tuttavia, una goccia d’acqua da un ramoscello della pianta del tè cadde nella sua bocca e, proprio a causa delle sue proprietà curative, ciò fu sufficiente a salvargli la vita.
Il tè è stato utilizzato a lungo come pianta medicinale, proprio a ragione delle sue proprietà terapeutiche. Durante il periodo della dinastia dei Zhou Occidentali, invece, veniva utilizzato come offerta religiosa. Durante il periodo delle Primavere e degli Autunni, le foglie di tè fresco erano considerate alla stregua di verdure, quindi consumate durante i pasti. Con la diffusione della religione buddista, a partire dall’epoca dei Tre Regni sino a quella delle Dinastie del Nord e del Sud, per via delle sue proprietà rinfrescanti, il tè divenne un prodotto molto utilizzato dai monaci durante le meditazione Za-Zen. L’utilizzo del tè in forma di bevanda, così come la diffusione dei negozi dedicati alla sua vendita, sono fenomeni che hanno avuto inizio in epoca Tang. Proprio a questo periodo risale anche la compilazione del «Classico del tè», ad opera di Lu Yu, detto anche il “saggio del tè”. Si tratta di un caposaldo della cultura del tè in territorio cinese. Questa breve opera costituisce un vero e proprio canone per quanto concerne diversi aspetti legati alle varietà e al consumo del tè. Al suo interno, ad esempio, troviamo riferimenti alle aree di produzione delle diverse varietà di tè, agli strumenti utili e alle competenze necessarie per una corretta preparazione e degustazione. Non mancano accenni alla storia del tè cinese, nonché citazioni tratte da altri testi, commenti relativi a varietà coltivate in zone differenti, note riguardanti le occasioni in cui non è necessario che tutti gli strumenti per la preparazione siano presenti e le occasioni in cui, invece, è impossibile farne a meno. La cultura del tè in epoca Song presenta caratteri di raffinatezza e sontuosità. Inoltre, in questo stesso periodo si verifica un grande arricchimento per quanto concerne le modalità di preparazione della bevanda. In epoca Ming, infine, furono create le basi teoriche e pratiche relative alla lavorazione e alla differenziazione delle varietà di tè, nonché ai metodi di preparazione giunti sino all’epoca attuale. In epoca Qing, l’arte popolare fece il suo ingresso nei negozi di tè, rendendoli veri e propri centri di intrattenimento. Questo loro carattere permane tutt’oggi nella tradizione della città di Chengdu, nella provincia del Sichuan. In epoca Tang, un monaco giapponese introdusse nel proprio paese alcuni semi di tè che aveva portato con sé in seguito ad una visita nella provincia del Sichuan. Successivamente, negli ultimi anni di dominio della dinastia dei Song meridionali, alcuni maestri Zen diffusero in Giappone le procedure e gli strumenti relativi alla preparazione del tè, muovendo i primi passi verso la creazione di una cerimonia di preparazione in stile giapponese. Durante il periodo di dominio della dinastia Song, i mercanti arabi esportarono il tè dalla città di Qaunzhou, nella provincia del Fujian. In epoca Ming, il tè cinese era ormai venduto nei paesi del sud-est asiatico e dell’Africa meridionale. Nel 1610, infine, il tè da Macao giunse sino in Europa, prima grazie ai portoghesi che verranno seguiti dagli spagnoli e successivamente dagli inglesi che se ne appassionano e ne richiedono sempre più, divenendo a tutti gli effetti una bevanda consumata a livello internazionale.
Il canale youtube Terza Luna ci spiega la storia del tè e di come questa pianta sia iniziata ad essere importata in tutto il mondo.
Esistono moltissimi varianti di tè, tutte con una preparazione differente l’una dall’altra, ma che in comune hanno la pianta di origine del tè ossia la Camelia Sinensis, queste possono essere classificati in base alla lavorazione, alla modalità di preparazione e alla qualità. Tra questi i più noti sono il tè verde, il tè giallo, il tè bianco, il tè nero, il tè rosso, l’oolong, il pu’er e i fiori di tè bloom ognuno con i propri sapori, costi, effetti medici e caratteristiche aromatiche.
Il canale youtube Terza Luna ci illustra alcune tipologie e le differenze del tè.
La zona di coltivazione, il momento della raccolta, il tipo di lavorazione e di preparazione determinano le diverse qualità e relative proprietà dei vari tipi di tè. La sua storia è assai lunga e antica ma per quanto riguarda la sua preparazione e lavorazione ci sono pochi ma chiari passaggi alla quale tutti i coltivatori di tè devo sottostare per ottenere un prodotto destinato per il commercio. Le fasi di produzione del te sono: la piantumazione, qui le piante vengono prima prodotte in vivaio e successivamente messe dimora in grandi distese di campo, ognuna con il proprio spazio per crescere il meglio possibile e con le dovute protezione per il vento e vengono utilizzati fertilizzanti chimici per una migliore produttività dei terreni. Successivamente alla piantumazione abbiamo la raccolta che solitamente avviene durante tutto l’anno rimanendo sempre su un clima mite ma se si va in zone dove ce un’altitudine maggiore il raccolte verrà eseguito tre, quattro volte all’anno. La crescita lenta e la minor quantità di germogli della pianta favorisce la ricchezza aromatica, mentre i tempi e le modalità di raccolta possono cambiare in base alle specie, all’altezza delle piante e alla qualità delle foglie. Un altro aspetto molto importante di questa fase è anche la potatura, per mantenere la giusta forma e degli arbusti e un’altezza di circa un metro, che favorisce il prelievo e la corretta ricrescita di gemme e foglie. Dopo la piantumazione e al raccolto avviene la trasformazione durante la quale, per non disperdere troppo gli aromi, il raccolto viene trasportato rapidamente e lavorato in stabilimenti vicini alle piantagioni. Il trattamento delle foglie, infatti, deve essere effettuato nello stesso giorno in cui vengono raccolte. Il procedimento cambia in base alla tipologia di prodotto che si vuole ottenere, ad esempio per il tè nero, più popolare e consumato rispetto al tè verde, la trasformazione prevede l’essiccamento, per dimezzare il valore dell’umidità, al quale segue l’avvizzimento per 16-24 ore, la rullatura e l’arrotolamento per far uscire oli e succhi di vegetazione e conferire la forma desiderata, la fermentazione, per altre 2-3 ore a una temperatura compresa fra 20 e 40 gradi e per concludere questo lungo processo l’ultimo delicato passaggio è l’essiccamento finale a 90 gradi per 20-30 minuti, per bloccare la fermentazione e portare all’15% l’umidità delle foglie, che diventano nere e secche come comunemente le conosciamo. L’ultimo ma ugualmente importante passaggio di produzione del tè è la selezione e il confezionamento del prodotto che si è ottenuto. In questo fase un ruolo importante lo ricoprono le macchine che hanno il compito di separano le foglie in base alla forma e alle dimensioni.
Il canale youtube MondoThè Portale ci mostra grazie al prof. Marco Bertona presidente di ADeMaThè delle fasi della lavorazione del Tè alla Fiera di Cheng Du in Cina.
Arci Como WebTV continua domani. [Dario Onofrio, ecoinformazioni]
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